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lunedì 13 settembre 2010

LA CARPA

La Carpa è originaria dell'Europa orientale e dell'Asia , dove è allevata da secoli e dove sono state selezionate numerose varietà domestiche. Alcune di queste, similmente alle forme selvatiche, sono completamente ricoperte di scaglie mentre altre, come la carpa a specchi e la carpa cuoio, ne sono parzialmente o completamente prive. In Italia la carpa è stata introdotta forse in epoca romana. Fino a pochi anni or sono veniva diffusamente allevata, a scopo alimentare, soprattutto nelle risaie, mentre attualmente la carpicoltura non è più legata alla coltura del riso ed è quasi esclusivamente dedicata al ripopolamento. Abbastanza frequente nel Po, nel tratto terminale dei suoi affluenti e in genere nei corsi d'acqua della pianura, la carpa è comune pure nei canali di bonifica, che rappresentano un ambiente ottimale per questa specie. Come per altre numerose specie tipiche delle acque lente che di pianura, nella parte orientale della regione la carpa, a causa di ripetuti ripopolamenti, è presente anche nei tratti intermedi o alti di alcuni fiumi e in laghi appenninici, le cui caratteristiche ecologiche non soddisfano però le esigenze di questo pesce. Predilige acque ferme o moderatamente correnti, con fondi melmosi e ricchi di vegetazione.

La carpa appartiene alla famiglia dei "Ciprinidi" di cui è il più grosso componente. Basti pensare che l'attuale record mondiale catturato con la tecnica del carpfishing si aggira intorno ai 40 kg.
Esistono diverse varietà di carpa, le più importanti per gli angler sono: "Carpa Regina " o "Nostrana", "Carpa a Specchi" o "di Galizia",  la "Carpa Erbivora" o "Amur"Carpa e Cuoio" o di "Boemia".


La Carpa Regina

Carpa comune o regina
La Carpa Regina (Ciprinus carpio) ha un corpo robusto un pò  arcuato e più tozzo che lungo, ha un'altezza pari ad un quarto della lunghezza, è un pò compressa ai lati ed è ricoperta da grandi squame; presenta una lunga pinna dorsale il cui primo raggio e molto duro e dentellato; la sua pinna caudale è grande e con i lobi arrotondati; la pinna anale ha dimensioni modeste e ha un, anch'essa, il primo raggio dentellato. Le pettorali e le ventrali sono piccole ed arrotondate e le seconde sono arretrate quasi in posizione addominale.
La testa è conica e breve, nuda e con il muso corto. La bocca non è molto grande ed è priva di denti; essa presenta delle ossa faringee robuste, molto simili a molari, che gli permettono di triturare il cibo. Ha labbra spesse e sul labbro superiore scendono, da ogni lato, due barbigli.
La livrea della Carpa Regina è bruno-olivastra, con riflessi color rame che si accentuano sui fianchi, sfumando nel giallastro delle parti ventrali. Le pinne sono giallastro-olivastre con eccezione delle ventrali che spesso hanno una tinta rossiccia.

La Carpa a Specchi

Carpa a specchi o di Galizia
La Carpa a Specchi o di Galizia (Ciprinus carpio var. specularis), è una varietà della carpa comune. Questa è stata introdotta in Italia solo alla fine del secolo scorso, infatti ha origine da incroci effettuati negli allevamenti di carpe siti nel bacino danubiano.
Questa specie si differenzia dalla precedente per il corpo più corto, più arcuato e massiccio, la testa più corta, nonché per le caratteristiche grosse squame che la rivestono. Queste sono disposte su due o tre file sui fianchi,sul dorso e vicino gli opercoli branchiali; hanno forma irregolare e sono simili a grosse placche metalliche lucenti,da cui deriva il nome di Carpa a Specchi.

La Carpa Erbivora (Amur)

Amur
La carpa erbivora o amur (Ctenopharyngodon idella) è un'altra specie di ciprinide che proviene dalle acque cinesi del fiume "Amur" che, lungo più di 4000 km, ha origine in Russia, attraversa la Mongolia e buona parte della Cina e sfocia nell'Oceano Pacifico). Importata in Russia nel 1956 e successivamente nei paesi dell'Europa dell'Est,arriva in Italia nel 1975(anche se già nel 1968 si erano tentate delle immissioni sperimentali non riuscite) per essere utilizzata come controllo biologico della vegetazione acquatica sia come pesce di ripopolamento dei laghetti adibiti alla pesca sportiva. Di forma particolarmente allungata (più lunga e meno arcuata rispetto alla Carpa Regina) e ricoperta interamente da squame, tanto da essere confusa con il cavedano, l'Amur può superare i 30 kg di peso e raggiungere il metro e mezzo di lunghezza. Il suo corpo si presenta affusolato e poco compresso ai lati, la testa è molto piccola, con la bocca tagliata obliquamente; gli occhi sono in posizione bassa. La pinna dorsale, unica e poco estesa, è situata al centro del dorso ed è sorretta da sette raggi molli; la pinna anale è un pò più lunga, mentre la coda è molto incisa, ampia e bilobata. Tutte le altre pinne sono poco sviluppate poiché l'Amur non vive in corsi d'acqua a corrente sostenuta, preferendo acque calme. La livrea, simile a quella della Carpa Regina, è caratterizzata da grandi squame cicloidi di colore bruno-verdastro sul dorso, mentre è leggermente più chiara sui fianchi, zona in cui presenta riflessi argenteo-dorati. Il ventre è quasi bianco mentre le pinne sono rosate. Si adatta a temperature comprese fra 5 e 30° C. Questo pesce è un grande avversario per ogni pescatore, a causa dell'incredibile forza che oppone alla cattura. Nonostante l'apparenza è un pesce molto delicato: va maneggiato con cura e tenuto fuori dall'acqua il minor tempo possibile.

La Carpa Cuoio o di Boemia

La Carpa Cuoio (Ciprinus carpio var. nuda bohemica) o Nuda o di Boemia si presenta totalmente liscia e priva di squame o, talora, con una sola fila di squame a ridosso della pinna dorsale e che attraversa tutto il corpo (dalla testa alla coda). Il corpo si presenta più tozzo, arcuato e massiccio rispetto alla Carpa a Specchi. Essa ha origine da incroci ed accurate selezioni effettuate dai carpicultori della regione della Boemia intorno al X-XI sec. d.C.. Si diffuse poi soprattutto nelle varie regioni della Germania, in Inghilterra e nell'Italia del nord, e, grazie ai suoi eccezionali incrementi ponderali annui (fino ad 1,2-1,3 kg dopo il 5° anno di età), la sua fama si diffuse presto tra i carpicultori europei ed asiatici. La livrea di questo pesce differisce dalle precedenti varietà per un colore più scuro con tonalità bruno-giallo-olivastre e riflessi bronzei anche sulle pinne branchiali, pettorali ed anale, che raramente si colorano di rossiccio (durante il periodo degli amori).

La carpa nella storia



La carpa, capostipite della famiglia dei Ciprinidi, è originaria dell'Asia dove veniva allevata già prima del 400 a.C.; secondo una leggenda pare che un re di Persia possedesse, in alcune vasche poste nel giardino reale, un allevamento di carpe giganti, tra cui molte sfioravano i 100 kg; ma ovviamente è solo una leggenda.
Pare sia notizia certa, invece, il fatto che questo ciprinide esistesse già nell'Oligocene, periodo geologico dell'era terziaria in cui si svilupparono i mammiferi e che risale a 20/30 milioni di anni fa.
I Ciprinidi appartengono infatti all'ordine dei Cipriniformi, in epoche remote chiamati Plettospondili, che in greco antico significa "pesci a vertebre riunite". Il nome Ciprino , da cui discendono appunto le denominazioni sia dell'ordine sia della famiglia, sarebbe già stato usato da Aristotele (vissuto circa nel 300 a.C.) per denominare un notissimo pesce delle acque interne europee, la carpa, che, secondo la mitologia greca sarebbe nato sulle rive dell'isola di Cipro.
Anche i Romani conoscevano questo pesce e, anche a causa della sua facilità di allevamento, ne apprezzarono la sapidità delle carni per le loro fastose mense; per questo motivo la carpa è annoverata tra le tante ricette  per pesci d'acqua dolce dei prelibati menù luculliani. Gli stessi Romani vollero consacrare la carpa alla dea Venere per via della sua prolificità.
Se risaliamo a tempi più remoti, si possono trovare tracce dell'esistenza della carpa già nella preistoria; infatti, molte incisioni rupestri, ritrovate in caverne che sorgevano nei pressi di laghi e fiumi, raffigurano carpe...
Vi sono, inoltre, altre notizie risalenti a tempi meno remoti e quindi più attendibili: si sa per certo che nel 1200 la carpa era già diffusa in Francia, come ci hanno tramandato Alberto il Grande e Vincent de Beuvais, e che a Reims nel 1328, in occasione della consacrazione di Filippo di Valois venne offerto un banchetto in cui vennero cucinate 2619 carpe.
In Inghilterra la carpa comparve solo nel 1500.
Del resto, in Europa, nel medioevo solo i monaci si dedicarono all'allevamento di questo ciprinide, in fossati e stagni che questi, con la loro proverbiale laboriosità scavarono tra i loro campi. In seguito questi luoghi vennero amministrati e gestiti da podestà e funzionari reali, responsabili del buon andamento degli allevamenti, dai quali dovevano trarre il cibo per il loro re e per i notabili.
Che le carpe fossero note in Asia già ai primordi della storia, non vi sono dubbi. Lo testimonierebbe una lettera  scritta  nel VII secolo a.C. da Fenicio che, recatosi a Ninive capitale dell'Assiria (più o meno l'attuale Iraq), si stupiva della grande attività di pesca degli Assiri, i quali mangiavano tutto il pesce che pescavano nel Tigri e nell'Eufrate e che allevano "già da millenni" (come assicura il viaggiatore Fenicio)  in grandi vivai che sorgevano presso i templi e che contenevano "colossali carpe". Sempre per mano di Fenicio si sa che i Babilonesi consumavano gran quantità di pesce e che avevano un debole proprio per le carpe.
L'arte di allevare i pesci e specialmente le carpe, però, fu da sempre prerogativa dei Cinesi. Fu infatti un certo Tao Chu Kung che praticò per primo praticò l'allevamento delle carpe nel V secolo a.C., in uno stagno dove immerse 24 carpe (20 femmine e quattro maschi). Dopo un anno in quello stagno c'erano già 30.000 carpe e dopo 3 anni il doppio.
Oggi la carpa è diffusa in quasi tutto il mondo, con eccezione del Sud America, delle Filippine e di pochi altri luoghi.

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